Nuove truffe on line
Ci sembra opportuno rendere noto come l’INPS metta in guardia da nuovi tentativi di truffe che utilizzano falsi SMS per cercare di ingannare i malcapitati che però possono riconoscerli facilmente, perché quelli autentici non contengono mai link cliccabili: l’Istituto invita dunque a non cliccare mai su link presenti, che potrebbero portare a siti fraudolenti ma eventualmente, per visualizzare le comunicazioni ufficiali dell’INPS, gli utenti sono invitati ad accedere sempre all’area riservata MyINPS, utilizzando SPID o CIE per garantire la massima sicurezza; si ricorda infine che, per messaggi puramente informativi, le comunicazioni ufficiali non richiedono mai azioni urgenti come cliccare su un link o fornire dati sensibili, limitandosi ad informare della disponibilità di nuove comunicazioni nel proprio profilo online.
Stanno poi circolando false email a nome del Ministero della Salute che promettono rimborsi economici: naturalmente non si tratta di comunicazioni ufficiali ed i presunti creditori sono quindi invitati, anche in questo caso, a non cliccare sui link contenuti, a non fornire dati personali ed a cancellare immediatamente il messaggio.
Purtroppo dobbiamo infine constatare come ultimamente si sia registrata anche una nuova ondata di email truffa che simulano convocazioni in tribunale per presunti reati di pedopornografia: si parte da una mail costruita ad hoc per sembrare ufficiale, si fa riferimento a indagini penali in corso e, se non viene versata la somma di denaro richiesta, si passa alla minaccia di un mandato d’arresto; si tratta in realtà di un attacco phising che, sfruttando urgenza, senso di colpa e un tema così delicato come la pedopornografia, cerca di raggirare gli utenti e spingerli a pagare. In effetti il Registro dei delinquenti sessuali che vi viene citato non esiste, così come non esiste il Reparto cybercrime anche se il documento porta la firma del Capo della Polizia, con tanto di falso timbro delle Forze dell’Ordine. Poche ore dopo aver inviato la mail, i malintenzionati passano alla seconda fase, chiedendo una somma di denaro per evitare il procedimento penale: si tratta, insomma, di un’estorsione digitale a tutti gli effetti che, seguendo un copione collaudato, mira a generare una reazione impulsiva dell’utente, spingendolo a pagare quanto richiesto, magari allegando altra documentazione che non andrà mai aperta.
Visto l’aumento di queste segnalazioni, in questi giorni è intervenuta anche la Polizia Postale che ha diramato un comunicato ufficiale invitando i cittadini alla calma ribadendo anche che “Nessuna forza di polizia contatta i cittadini per email o messaggi con richieste di pagamento o minacce legate a procedimenti penali”; sarà dunque bene segnalare la cosa alle autorità, recandosi in un commissariato oppure utilizzando i servizi online della Polizia all’indirizzo https://www.commissariatodips.it/segnalazioni/segnala-online/index.html.