Attenti alle truffe!

Si informa che l’Agenzia delle Entrate segnala l’invio di false email che promettono un inesistente rimborso fiscale straordinario per indurre le vittime a fornire dati personali e documenti sensibili, sfruttati poi per azioni fraudolente: le email contraffatte si distinguono per alcuni elementi ricorrenti, come l’indirizzo del mittente (che non appartiene all’Agenzia delle Entrate), errori grammaticali, la dicitura “rimborso straordinario (per attirare l’attenzione) e la richiesta di dati sensibili (come IBAN, intestatario del conto etc). In allegato poi, spesso si trova un falso modulo in formato PDF che riporta il logo dell’Agenzia delle Entrate e che richiede informazioni dettagliate e copie di documenti. Le email possono arrivare sia alla posta elettronica ordinaria che alla Posta Elettronica Certificata (PEC) della vittima, aumentando la credibilità del tentativo di truffa. L’Agenzia delle Entrate ribadisce la sua totale estraneità a queste comunicazioni e invita i contribuenti a non aprire email sospette, non compilare moduli allegati e non inviare alcuna documentazione. A proposito di truffe segnaliamo poi come un messaggio WhatsApp da parte di uno dei tuoi contatti potrebbe contenere un codice a 6 cifre e potrebbe chiederti di rispondere inviando lo stesso codice (“ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?” è il messaggio). Rispondendo però gli hacker possono entrare nel profilo dell’utente ed avere così accesso ai suoi dati, alle immagini ed ai video, potendo anche cambiare il nome e il numero di telefono, impedendo così alla persona truffata di riaccedere al proprio profilo; proprio il fatto che il messaggio arriva da un numero della sua rubrica contatti porta a non sospettare una truffa e a rispondere al messaggio.